venerdì 14 aprile 2017

Ghost in the Shell (2017)...com'è?




Prendete le scene più iconiche del film del 1995 e sparpagliatele all’interno di una trama alla Blade Runner, aggiungete qualche scena d’azione ex novo e altrettanto nuovi personaggi. Alla fine otterrete Ghost in the shell, trasposizione cinematografica del 2017 del manga e anime di Masamune Shirow.

C’è molto più del film originale in questa versione di quanto uno si possa aspettare; Il Maggiore non si dilunga troppo nella disamina di cosa voglia dire essere umani e quando ci si possa considerare tali, e schiaccia il grilletto più facilmente ma il prodotto finale è un film cyberpunk coi fiocchi.

Il maggiore Scarlett Johansson, investiga sul proprio passato e su quei flashback che la tormentano mentre un cyber criminale elimina mano a mano i pezzi grossi della Hanka Robotics, società leader nel fornire potenziamenti meccanici alla cittadinanza. La ricerca del Maggiore procede in una Tokyo ultra-futuristica dove la differenza tra realtà e illusione è sottile come la lama di un coltello. In effetti di quello che si vede sullo schermo poco è tangibile, tutta CGI ma serve a far immergere lo spettatore nella società del domani dove la tecnologia è progredita a livelli inimmaginabili.

La Johansson non è da sola in questa indagine, è affiancata da un cast di comprimari umani (chi più, chi meno), la Sezione 9, capeggiati da Aramaki, uno dei personaggi migliori, saggio e taciturno “samurai, e da Batou, fedele partner che riesce a comprendere le difficoltà del Maggiore.
Insomma se cercate una versione in carne e ossa del Ghost di vent’anni fa, non siete proprio sulla strada giusta, ma se volete un film d’azione con moltissime strizzate d’occhio all’originale, siete nella direzione giusta.