BaseMelone
Recensioni di anime e non solo...
lunedì 15 maggio 2017
Alien Covenant: più Alien e meno Prometheus.
Dopo il sottotono Prometheus che doveva essere collegato ad Alien ma che non ci azzeccava quasi niente, si ritorna nell'incubo spaziale con Alien Covenant.
Bisogna prima passare oltre un incipit che si avvia alla velocità di un calesse, dove una tempesta ionica assale la nave risvegliando bruscamente l'equipaggio (Passengers?).E un po' in modo confusionario il capitano della Covenant muore(ciao James Franco ti ricorderemo dallo schermo di un Ipad mentre fai free climbing )
La pellicola inizia a carburare e l'equipaggio decide di seguire un messaggio captato misteriosamente di avviarsi verso un pianeta che ha tutte le carte in regola per diventare la nuova casa per le migliaia di coloni che attendono dormienti sulla Covenant.E qui ,finalmente, si trasforma in un film di Alien: sulla nuova "Terra" i nostri faranno la mostruosa conoscenza di un parassita che farà nascere(a spese degli sfortunati infetti)il celebre xenomorfo. L'ultima parte, poi, è un grande omaggio al primo film con i sopravvissuti in fuga dall'alieno tra i claustrofobici corridoi della nave.
La musica e la regia creano veri momenti di tensione tenendo lo spettatore in tensione mentre gli ignari astronauti sono braccati dal mostro, e l'aggiunta di scene splatter sono una scelta azzeccata ma stiamo comunque guardando del seguito di Prometheus e Covenant si porta dietro dei difetti:
-l'inizio è in sordina(la tempesta, la morte del capitano, la sequenza della nascita del cyborg David)
-le motivazioni che spingono il neo capitano a deviare dalla rotta prestabilita sono riassumibili in "Temo che se non mi imponga l'equipaggio non mi ascolterà, perciò sono il capitano e si fa quello che dico io"
-i personaggi sembrano ignorare le principali norme di sicurezza e mentre esplorano il nuovo pianeta si comportano come bambini in un negozio di giocattoli
-è difficile digerire il fatto che gli xenomorfi come li conosciamo siano il frutto di migliaia di esperimenti di un solitario e pazzo androide a scapito di altri esseri viventi
-tutta la faccenda dei creatori del film precedente è ormai acqua passata
In conclusione, Alien Covenant è migliore di Prometheus e assomiglia molto di più ad Alien, ma manca ancora un film per allacciarsi completamente alle vicende della Nostromo, restiamo in attesa.
venerdì 14 aprile 2017
Ghost in the Shell (2017)...com'è?
Prendete le scene più iconiche del film del 1995 e
sparpagliatele all’interno di una trama alla Blade Runner, aggiungete qualche
scena d’azione ex novo e altrettanto nuovi personaggi. Alla fine otterrete
Ghost in the shell, trasposizione cinematografica del 2017 del manga e anime di
Masamune Shirow.
C’è molto più del film originale in questa versione di
quanto uno si possa aspettare; Il Maggiore non si dilunga troppo nella disamina
di cosa voglia dire essere umani e quando ci si possa considerare tali, e
schiaccia il grilletto più facilmente ma il prodotto finale è un film cyberpunk
coi fiocchi.
Il maggiore Scarlett Johansson, investiga sul proprio
passato e su quei flashback che la tormentano mentre un cyber criminale elimina
mano a mano i pezzi grossi della Hanka Robotics, società leader nel fornire
potenziamenti meccanici alla cittadinanza. La ricerca del Maggiore procede in
una Tokyo ultra-futuristica dove la differenza tra realtà e illusione è sottile
come la lama di un coltello. In effetti di quello che si vede sullo schermo
poco è tangibile, tutta CGI ma serve a far immergere lo spettatore nella
società del domani dove la tecnologia è progredita a livelli inimmaginabili.
La Johansson non è da sola in questa indagine, è affiancata
da un cast di comprimari umani (chi più, chi meno), la Sezione 9, capeggiati da
Aramaki, uno dei personaggi migliori, saggio e taciturno “samurai, e da Batou,
fedele partner che riesce a comprendere le difficoltà del Maggiore.
Insomma se cercate una versione in carne e ossa del
Ghost di vent’anni fa, non siete proprio sulla strada giusta, ma se volete un
film d’azione con moltissime strizzate d’occhio all’originale, siete nella
direzione giusta.domenica 12 marzo 2017
Kong - Skull Island La recensione
TRAMA
Un gruppo di esploratori si dirige verso un'isola sconosciuta alla ricerca di nuove forme di vita.
Troveranno mostri giganteschi e Kong, il re di questo regno.
Dimenticatevi lo scimmione che si arrampica sul grattacielo, qui sono gli uomini ad andare da Kong; e dimenticatevi di aspettare 60 minuti abbondanti prima di vedere uno stralcio di mostro, Kong si mostra dopo appena 5 minuti. Infatti il film inizia catapultandoci in un combattimento aereo, dopodiché i due piloti precipitano su un'isola e vengono "accolti" da un primate di 50 metri.
Questa è una delle grandi differenze con il "Godzilla" del 2014 a cui si ricollega per creare in futuro un crossover dei mostri. Ma torniamo al film, Kong compare subito all'inizio e si mostra per intero durante l'arrivo degli uomini nella grande scena d'azione in cui distrugge gli elicotteri, e non si nasconde nel buio come faceva il suo "collega" dinosauro.
Parlando d'azione, questa non manca proprio perché oltre a Kong che combatte contro lucertole enormi, gli uomini dovranno affrontare la fauna selvaggia e minacciosa di Skull Island in un susseguirsi di scene rocambolesche che non lasciano un momento di pausa. Ecco un altro pregio del film, è veloce, dinamico e i suoi 100 minuti passano senza accorgersene ( diversamente rispetto a Godzilla che era molto più lento). Mantiene alcuni cliché tipici del filone di King Kong, come la solidarietà da parte degli umani e l'incontro con la donzella in pericolo.
Passiamo al cast: abbiamo Tom Hiddleston, il Loki di Thor, che smette l'armatura, indossa un cosplay di Nathan di Uncharted e, prima di partire per il Lucca Comics, fa un salto su Skull Island nei panni del cacciatore Conrad; Brie Larson, che interpreta una fotografa molto pragmatica che non intende farsi portare sulla cima dell'Empire State Building da Kong; e Samuel L. Jackson, anche lui toglie la benda di Nick Fury, e diventa un pezzo grosso dell'esercito, reduce dalla disastrosa guerra del Vietnam, alla ricerca di un nemico da sconfiggere.
Per quanto riguarda l'universo espanso con Godzilla, la chicca è la scena post titoli di coda che allaccia le due pellicole.
Infine per fare un paragone tra le due, ho preferito di gran lunga Kong rispetto a Godzilla, un vero e proprio film d'avventura senza troppe pause e che intrattiene per tutta la sua durata.
venerdì 24 febbraio 2017
La La Land, il musical da Oscar?
TRAMA
Mia, un' aspirante attrice, e Sebastian, un pianista Jazz, cercano fortuna a Los Angeles.
Le loro strade si incroceranno.
Mancano pochi giorni alla consegna dei premi Oscar, il più importante riconoscimento nel mondo del cinema, e sarà molto difficile che questo film non ne porti a casa almeno uno, viste le sue ben 13 candidature. Dunque è davvero un bel film?
La storia non è molto originale, ricalca gli schemi romantici tipici, a una prima parte molto frizzante e piacevole fa da contraltare una seconda ben più pesante, dove però il film diventa più drammatico.
Il film non è farcito a dismisura di canzoni ( come altri musical visti agli oscar, tipo "Les Miserables"), sono tutte piacevoli da ascoltare e non compongono alcune parti della storia, bensì le accompagnano.
I due protagonisti si completano a vicenda, anche se Emma Stone fa sempre delle espressioni da "pesce lesso" che non mi sono piaciute molto, e al pensiero che al posto suo poteva esserci Emma Watson, mi si stringe il cuore.
In sostanza è un film carino, lo si gusta volentieri e fa passare spensieratamente due ore, ma secondo me non è così eccezionale da portarsi a casa 13 statuette.
Staremo a vedere.
I due protagonisti si completano a vicenda, anche se Emma Stone fa sempre delle espressioni da "pesce lesso" che non mi sono piaciute molto, e al pensiero che al posto suo poteva esserci Emma Watson, mi si stringe il cuore.
In sostanza è un film carino, lo si gusta volentieri e fa passare spensieratamente due ore, ma secondo me non è così eccezionale da portarsi a casa 13 statuette.
Staremo a vedere.
giovedì 2 febbraio 2017
Re Zero, l'anime del 2016.
TRAMA
All'improvviso Natsuki Subaru, un giovane ragazzo nullafacente, si ritrova nel regno fantastico di Lugunica. Qui incontra la gentile Emilia ,che però viene uccisa brutalmente. Subaru cercherà ogni modo per evitare che si compia questo infausto destino.
Era all'inizio della scorsa estate che ho visto sui social le prime immagini di queste cameriere dai capelli rosa e blu, ed è stato solo l'inizio perché poi venne l'invasione di Rem e Ram in ogni salsa (memes, cosplay,...) e ancora se ne trovano. E' stato allora che ho capito che Re Zero è l'anime del 2016. In patria ha fatto incetta di premi, finendo al secondo posto come miglior novel e miglior anime, mentre Subaru, Rem ed Emilia occupavano i primi posti della classifica dei personaggi più apprezzati. Di certo la trama non sembra delle più innovative, altri anime cominciano più o meno allo stesso modo, ma badate che ciò che ho sintetizzato è solo il principio perché lo svolgimento sarà molto più intricato. All'apparenza le immagini possono ingannare perché Re Zero è molto violento, sanguinario, i personaggi(soprattutto Subaru) sono straziati dalla loro incapacità di poter aiutare, i combattimenti sono crudi, e il bene fatica a trionfare.
Non mi aspettavo tutto questo ma ben vengano storie con molto più spessore narrativo.
Graficamente nessuna pecca, Re Zero gode delle più moderne tecniche di animazione e le due ending sono fantastiche.
Unico difetto è il finale troppo commerciale, però dopo essermi informato e aver scoperto la vastità delle novel, lo posso giustificare.
Personalmente aggiungo che preferisco Emilia alle due gemelle maid.
Mi spiace non poter dire di più sulla trama ma ve la rovinerei, perciò fidatevi ed andate a vederlo.
venerdì 20 gennaio 2017
Platanus Linneus, la storia di un platano.
Questo video l'ho realizzato insieme ad alcuni amici per un progetto della nostra Università (Pavia).
Parla di un famoso albero della città, inserito tra gli alberi monumentali d'Italia, ed abbiamo immaginato come sia stata possibile la sua nascita.
Buon divertimento.
giovedì 12 gennaio 2017
Passengers - La recensione.
TRAMA
Jim e Aurora sono gli unici passeggeri svegli su una nave spaziale diretta su un nuovo pianeta da colonizzare. E quando la nave andrà in avaria dovranno fare di tutto per salvare il resto dell'equipaggio.
Il film comincia con Jim Preston, unico passeggero sveglio a bordo della navicella Avalon, che vive in solitudine. Queste sequenze solitarie e a tratti silenziose ricordano molto "Io sono leggenda" o, ma non così estremizzate, "Revenant". L'entrata in scena di Aurora Lane ( Jennifer Lawrence) fa scattare la parte romantica del film, una parte molto corposa per essere un film di fantascienza, lasciandomi un po' confuso all'inizio. Per ora di fantascientifico abbiamo solo la spettacolare ambientazione.
Con i due protagonisti ai ferri corti e la nave in avaria entriamo nella parte finale del film, dove c'è la vera e propria azione. E che azione.
Infatti avviene di tutto e di più, forse anche troppo, facendo svegliare dal suo torpore anche lo spettatore meno attento. Si arriva poi al finale, che dato lo svolgersi degli eventi lo avevo previsto in modo diverso, ma che non è così inaspettato (anche se è eccessivamente forzata la rianimazione di Jim, sottoposto a dozzine di interventi diversi nello stesso momento, va bene che siamo nel futuro però...).
Dunque "Passengers" è un film di fantascienza, ma nella prima ora trova molto più spazio la storia d'amore dei due personaggi principali, ma in nessun caso annoia e accontenta tutti i gusti degli spettatori. Per quanto riguarda il cast abbiamo Chris Pratt, nella parte del belloccio e pragmatico che strappa sempre qualche risata, e Jennifer Lawrence, nei panni di una scrittrice sognatrice, intraprendente ma non così pronta all'azione come l'avevamo vista in "Hunger Games".
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