venerdì 30 dicembre 2016

Sakurasou no pet na kanojo - La recensione


 
TRAMA

 
Cacciato dai dormitori scolastici per aver nascosto un gatto, Kanda Sorata viene spedito alla pensione Sakurasou, dove conoscerà i suoi coinquilini bizzarri e si prenderà cura della talentuosa quanto ingenua Shiina Mashiro.



Era da tempo volevo vedere questo anime, che spiccava in una lista di altre serie che aumenta più velocemente di quanto si riduca; ed ora che ho completato la visione posso dire che mi ha veramente soddisfatto, ma andiamo con ordine.
Dopo avere fatto velocemente la conoscenza degli strampalati abitanti del Sakurasou, seguiamo il protagonista Kanda Sorata nell' accudimento della stralunata Shiina Mashiro.
Le prime puntate seguono lo schema classico della commedia sentimentale, con batticuori, fraintendimenti e terzi incomodi; più avanti la situazione si focalizza sul vero protagonista della vicenda: il Sakurasou.
Sakurasou inteso come edificio e sia, sottolineato anche dal freddo programmatore Ryuunosuke, come insieme dei suoi coinquilini, che uniti insieme si batteranno per evitare il suo abbattimento.
Ho apprezzato il realismo con cui si parla dei fallimenti professionali di Sorata e Aoyama, che si danno da fare per realizzare i loro sogni ma devono fare i conti con la dura realtà; in contrasto con il tracotante talento di Mashiro che, inconsapevolmente, ferisce i suoi amici.
Un punto a sfavore è il lato romantico dell'anime: anche se non pienamente approfondito, è fin troppo banale e con situazioni già viste (prima Sorata odia Mashiro poi non può più fare a meno di lei, mentre Aoyama non riuscirà a confessargli il suo amore e rimarrà l'eterna seconda). Per conto mio aggiungo che è difficile non innamorarsi della candida Mashiro sempre con la testa fra le nuvole, ma preferisco decisamente Aoyama.
Dopo aver seguito i coinquilini nelle loro vicende ed essere arrivati ad un finale con molte possibili sfaccettature, scopro con rammarico che non c'è un Sakurasou 2, e questo è un altro punto a sfavore.
In conclusione questo è Sakurasou no pet na kanojo secondo me, guardatelo se vi piace la commedia sentimentale o se volete un anime con la giusta dose di serietà e spensieratezza.
Op: Kimi ga Yume o Tsuretekita eYume no Tsuzuki  alla lunga sono orecchiabili.
Ed:Days of Dash e Prime Number  in una parola: fantastiche. 
 

lunedì 19 dicembre 2016

A un passo da te - volume 1


TRAMA
Futaba odia i maschi, li reputa rozzi e stupidi. L'incontro con il dolce Tanaka le fa cambiare idea e battere il cuore. Purtroppo da un giorno all'altro lui scompare. Alcuni anni dopo si ritrovano ma non sono più le stesse persone di prima: lei è un maschiaccio e lui scostante e cinico. Riusciranno a riprovare gli stessi sentimenti di un tempo?
 
IMPRESSIONI
 
Premetto che non leggo molti shojo, ma questo mi ha incuriosito da subito. Terminato il prologo, molto melenso e scontato, che racconta del primo incontro tra i due protagonisti; veniamo catapultati avanti nel tempo dove ritroviamo Futaba un po' cambiata, ora si rimpinza come una cicciona per scacciare ogni interesse dei ragazzi. Questo salto temporale ammetto che crea un filo di smarrimento nel lettore, ma si supera velocemente; dopodiché ritroviamo Tanaka, che ora si chiama Mabuchi, e oltre al nome ha cambiato persino carattere: un po' perfido e distaccato e senza riguardo per Futaba, nonostante ciò la mette in guardia dalla falsa amicizia che la lega a due ragazze. Questo tema dell'amicizia per convenienza mi è piaciuto, l'ho trovato molto realistico e attuale e raramente ne avevo visti in altre opere; altro tema molto interessante è la discriminazione verso una ragazza, la cui colpa è l'essere troppo carina e gentile tanto da attirare gli sguardi dei ragazzi (situazione che la protagonista conosce bene). Il volume termina con lo smistamento in una nuova classe per Futaba, dove ritroverà il suo primo amore Tanaka.
Leggere uno shojo e trovare elementi come bullismo e falsità mi ha quasi sorpreso, sono temi, purtroppo, sempre attuali, non mancano certo i momenti romantici e dolci tipici del genere ma si mescolano bene con il resto.
Dunque consiglio a tutti di leggere questo volume, approfittando della recente ristampa, sia a chi vuole il solito shojo e sia a chi cerca qualcosa di diverso e sia a chi non ha mai letto questo genere di manga, perché, secondo me, riesce a mischiare bene vari elementi che possono accontentare vari tipi di pubblico.
 



sabato 3 dicembre 2016

Animali fantastici e dove trovarli: la recensione.



C'è un novello Harry Potter, riservato, con i capelli arruffati e una valigia di pelle.
C'è una maga zelante e ligia al dovere, ma pronta a darti una mano, come Hermione.
C'è un uomo panciuto, goffo, pasticcione e ingenuo che si meraviglia come un bambino, tipo Ron.
C'è una maga bionda e svampita con una capacità particolare(Luna Lovegood).
Ma non siamo ad Hogwarts, bensì nella New York degli anni '20, e non c'è nessun mago oscuro che vuole distruggere il mondo(forse), ma bisogna recuperare gli "animali fantastici" del titolo scappati dalla magica valigia di Newt Scamander.
Sono loro, creature veramente fantastiche; lo Snaso, il Grifone, l'Occamy e il Demiguise;a rubare giustamente la scena e che deliziano gli occhi di adulti e bambini.


Numerose sono le citazioni alla saga che ha fatto la fortuna della Rowling e che faranno impazzire i Potterhead, anche se il regista ha messo la freccia e si è allontanato da quel mondo per crearne uno completamente nuovo.
Due parole sulle voci di corridoio che volevano Johnny Depp nei panni del malvagio Grindelwald: si, c'è. Compare per una manciata di secondi e va bene così, visto il look, secondo me, ossigenato e imbarazzante. Spendo altre due parole per lo Snaso, autentica mascotte del film, e le sue apparizioni dosate ottimamente per evitare indigestioni di scene al limite del ridicolo(vedi Minions).
Per finire, ecco un film fantastico e dove trovarlo, avventuroso e divertente e quindi che aspettate? Andate a cercare questi animali fantastici.


mercoledì 30 novembre 2016

Recensione GATE


Gate: jieitai kano chi nite, kaku tatakaeri.

Me lo aspettavo diverso, mi aspettavo scontri a fil di lama e power-up ma purtroppo sono rimasto a bocca asciutta, questi infatti si possono contare sulle dita di una mano.
E quindi di cosa può parlare un anime dove l'esercito giapponese attraversa un portale e si ritrova ad affrontare orchi, draghi e cavalieri? D'integrazione.
In GATE si mostra come due civiltà agli antipodi possano trovare un punto d'incontro.
Nella prima parte (puntate 1-12) i militari, arrivati per fermare l'offensiva nemica, si ritrovano ad aiutare gli abitanti, i deboli e i bisognosi fino a conquistare la loro fiducia e a creare una vera e propria cittadina nei pressi della supertecnologica base militare.
Ma non storcete il naso, la seconda parte si scuote un poco da questo torpore.
Non tutti vogliono gli stranieri nella loro terra , soprattutto un principe sbruffone e viziato che adotta subdole tattiche per arrivare allo scontro diretto con gli invasori. Dunque prendono vita intrighi politici e scontri armati per mantenere il delicato equilibrio, se ci aggiungiamo un drago che minaccia un tranquillo villaggio elfico, allora l'azione è servita.
Vediamo in dettaglio i personaggi: i militari sono rappresentati da Itami Youji, un otaku appassionato di dojuinshi, innamorato delle tre eroine, una gothic lolita-semidea munita di ascia che gode (letteralmente) del sangue versato in battaglia; un'Elfa bionda che non vuole accettare la realtà e una simpatica maghetta che aspira al titolo di stregone. Il resto sono per lo più stereotipi che vanno dall'ufficiale medico calmo e di buon cuore al ragazzo con la passione per le ragazze gatto.
In conclusione, avevo altre aspettative (una come Rory Mercury risulta sprecata nella vicenda) ma mi ha comunque intrattenuto e i 24 episodi sono filati via piacevolmente senza annoiarmi.
  • Opening: Gate: sore wa akatsuki no yō ni Enryuu-hen entrambe carine.
  • Ending: Prism communicate  la trovo inappropriata anche nelle immagini, Itsu datte Communication  molto orecchiabile.